Leonardo Bruni

Nacque ad Arezzo ed è perciò spesso indicato come Leonardo Aretino. Fu cancelliere alla Corte papale dal 1405, per una decina d'anni, salvo D breve periodo in cui fu cancelliere della Repubblica Fiorentina (1410-1411). Nel 1426 fu inviato ambasciatore di Firenze presso Papa Martino V e nel 1427 fu eletto Cancelliere dei Signori, carica che tenne fino alla morte.

Umanista di profonda cultura, ebbe come insegnante di greco il Crisolora e ne profittò grandemente. Infatti le sue traduzioni dal greco dei più famosi classici, Aristotele, Platone, Senofonte ed altri, furono molto valide e contribuirono ad ampliare notevolmente la conoscenza della letteratura greca. Ma la caratteristica che lo distinse da altri umanisti e che è realmente insolita per il periodo, fu la viva e vigorosa coscienza che ebbe dell’importanza del volgare dei grandi scrittori del Trecento.

Scrisse infatti due opere importanti. La vita di Dante", seria fonte di notizie storiche e di critica dantesca, e la "Vita del Petrarca" altrettanto importante per la vicinanza temporale dell'autore, che gli permise di avere notizie e testimonianze di prima mano ... Ma non si limitò a questo: nella sua opera "Dialogo ad P. Illustrum" egli non solo difese la dignità dei volgare, ma soprattutto sostenne la tesi, oggi ampiamente accettata e provata, secondo cui la lingua italiana non discende dal latino classico, sebbene da quello parlato dal popolo e dai soldati. Di lui abbiamo inoltre minori composizioni, traduzioni e rifacimenti di opere classiche.

La sua opera principale in latino è la "Historiarum Florentini Populi libri XII", che è la prima storia di Firenze basata su un accurato esame critico delle fonti. Del resto i suoi incarichi di Canceffiere, prima della Corte papale, poi di Firenze, gli permisero di consultare anche documenti e fonti oggi irreperibili.

Altra opera per noi importante è il "Rerum Suo Tempore Gestarum Commentarius", libro di memorie politiche, letterarie e morali, ricco di una calda e vivace rappresentazione di fatti, personaggi e vicende del suo tempo e della sua vita.

Presentano grande interesse anche le sue lettere latine, raccolte nel "Leonardi Bruni Aretini Epistolarum, libri VIII" notevole testimonianza sulla vita culturale della prima metà del secolo XV.

Leonardo Bruni fu senz'altro un erudito, ma la mente vivace ed aperta gli permise di trasformare l'erudizione in cultura e fece sì che il suo Umanesimo aprisse veramente la strada al Rinascimento.

della Prof.ssa Lelia Burroni