Jean Rouaud : riflessioni sul romanzo
Jean Rouaud : un romanziere
contemporaneo
La scrittura di Jean Rouaud, gnoseologicamente rapportata ad un universo tutto soggettivo, si trasferisce verso il trinceramento immobilistico dellio. Le violente tematiche dei romanzi di Rouaud travolgono i propri personaggi, impastoiati dal Caso e vaghi di fronte allassurdità del vivere comune, mentre linevitabile arroccamento interiore suggerisce nuove tecniche di rappresentazione, che inaugurano una stagione temperata da continui echi e rifrazioni su se stessa, nellinfinita ricerca dellevento, moltiplicato malignamente dalla memoria.
Luniverso concretamente incommensurabile del romanziere recinge, allo stesso modo, nelle proprie attività, eroi ormai schizoidi e dissociati, liberamente raccolti dalle teorie di Freud, che si schierano su di una nuova frontiera del linguaggio, tradotta dai più profondi recessi della psiche mediante la dimensione lineare del segno.
Come irresoluti "Ulisse", i personaggi di Rouaud logorano la loro azione, incalzati dai propri sommovimenti interiori.
Compito dellesistenza è quello di indagare nella verità morale, non più docere o delectare, ma far accedere nellobsoleto ottocentesco lantieroe. La "deiezione dellesserci" heideggeriana trova in Rouaud personaggi, impiantati austeramente in una prospettiva priva di referenti fisici e possibilisti, in unattesa stagnante ed anulare: incarnazioni di unesistenza perennemente delusa, le cui dimensioni spazio-temporali conducono irridentemente al nulla.
Come Proust, Rouaud sottoscrive la linearità del tempo come successione di fatti di Henri Bergson, dove, al momento percepito irriducibilmente allistante dalla coscienza, si accosta, nella sua durata, il processo fluido degli eventi scaturiti dal passato nellartificio del presente.
La relatività restituita de La recherche du temps perdu allineata su più piani psicologici, è presente in tutta la pentalogia di Rouaud, dalla rievocazioni dellinfanzia1 e della giovinezza fino alle disposizioni danimo delluomo maturo2.
Il ruolo del narratore onnisciente balzachiano regredisce a protagonista limitatamente alle proprie modeste o logore potenzialità.
Come ne Le Berger Extravagant di Sorel (1627) o nel Roman Comique (1651) di Scarron, prototipi secenteschi di antiromanzo, Rouaud rivendica una totale libertà, sganciata dalla struttura stilistica del romanzo: anticipa e posticipa gli avvenimenti, rinnegando il puro formalismo di matrice ludica per una sperimentazione umana e consapevole.
Come Sterne in Vita e Opinioni di Tristam Shandy (1767), anche Rouaud confuta il romanzo classico, che aveva una dimensione
cronologicamente lineare, e sostituisce la digressione, che è basata sulla associazione delle idee e dei ricordi.
Come Diderot in Jacques le Fataliste (1796) prolungava lazione, eludendo le nostre aspettative, dal momento che annunciava la narrazione delle avventure del suo personaggio, mai raccontate, così Rouaud esaspera la discontinuità narrativa, anticipando, ripetendo, posticipando gli stessi fatti.
Il tempo, nella pentalogia, rispecchia lenigmaticità del reale e larroccamento dellio nellinteriorità, che comporta conseguentemente tecniche narrative che insistono sulla rifrazione e sugli echi della memoria.
Figlio del novecento, il suo romanzo risente dellinflusso della psicanalisi, considerando soprattutto lo psicologismo con cui analizza le sue figure, descritte nelle fibre più intime della loro interiorità.
Inoltre anche il narratore, negli ultimi tre romanzi, è anche protagonista delle vicende : luniverso è così limitato alla prospettiva dellio narrante, di cui vengono registrati i conflitti e le lacerazioni.
Ma se lo stile dei romanzi di Rouaud è profondamente moderno per le tecniche di narrazione, non si riduce mai ad essere il frutto di un puro formalismo di matrice ludica, divenendo un semplice sperimentalismo. Esso è invece animato da una agonizzante riflessione sul mistero dellesistenza, sulla condizione umana nella sua caducità ed è pervasa da un senso di indulgente pietà verso lumanità, elementi che fanno di Rouaud un romanziere classico.
Come Rouaud ha osservato :
Dans ma conception de roman, il y a une marche en arrière; il y a des histoires à raconter (des thèmes vieux, comme la mort dun père), mais jai compris que le regard du lecteur sétait modifié : je me suis dit quil me fallait une forme moderne exprimée à travers une phrase classique, qui nacquît d"un travail de soi sur soi". Toute la littérature passe toujours à travers la langue.(I.P.).
Hervé Bazin ha, giustamente, affermato che Rouaud "a réussi à établir un pont entre le roman classique et le nouveau roman"3; lui stesso ha affermato :
Linfluence du nouveau roman, dans mes romans, est bien réelle, jy ai cherché à reinjecter et réinsérer un système déontologique. Mes romans au contraire du nouveau roman se reportent à un système de valeurs : à lapologie de la famille(I.P).
Levoluzione della sua scrittura si è compiuta attraverso la giusta mediazione di classico e moderno:
Toute la critique du roman faite par le nouveau roman conduisait à une impasse si, comme l'ont fait les épigones, on tentait de radicaliser les dogmes. C'est qu'entretemps les interdits s'étaient déplacés Il s'agissait de bien repérer les nouveaux qui étaient, pêle-mêle, la famille, la syntaxe, le plaisir du texte, le sujet, la province, le lecteur, la religion et tout ce qui n'allait pas dans le sens d'une vision progressiste de l'histoire et d'un travail réflexif sur la forme (L.P., 6 Maggio).
Lo scrittore confida ai suoi lettori :
Je dois toujours batailler contre les tropismes de l'intertextualité et autres joyeusetés structuralistes. La nouvelle génération n'a plus cette méfiance que la mienne manifestait à l'égard du roman. Ce que je vous raconte c'est déjà de l'histoire ancienne(I.P.)
Il valore della scrittura
Parlando della scrittura contemporanea, Jean Rouaud evidenzia che la scrittura ha subito " une dérive de la langue" : " le journalisme, en particulier, utilise un mauvais langage, qui nest que lanti-littérature"(I.P.). Il romanzo per Rouaud, è lunico mezzo di diffusione, che permette ancora " lexercice de lart"(I.P.)
Rouaud in "Que devient la littérature?"4 analizza la crisi del romanzo contemporaneo, convinto che la letteratura non è destinata ad esaurirsi :
( )L'immense mérite du roman est qu'il me fournit cet espace unique, suffisamment indéfini en dépit des multiples tentatives pour lui assigner un cadre, où je peux dérouler librement mes phrases dont ailleurs personne ne voudrait et pour lesquelles je n'aurais aucun autre usage. Et certainement pas dans l'ecriture d'un scénario. Trouvez-moi un genre inédit qui accepte de les recueillir, mes phrases, et je m'y emploierai volentiers. Car à travers l'histoire on voit bien que la littérature saute d'un genre à l'autre, que selon les périodes elle se déploie mieux dans la poésie ou le théâtre, voire la philosophie. Il est possible que le roman qui, dans sa version réaliste fut un fidèle compagnon de route de la société industrielle, disparaisse avec elle. Mais que le roman disparaisse, on s'en moque, ce que nous craignons c'est que littérature disparaisse, c'est-à-dire cette libre interprétation du réel par la poétique du verbe. Et disparaissent les lecteurs. En attendant les lecteurs virtuels.
La situazione della letteratura moderna nasce dal fatto che il messaggio e la parola non valgono più nulla :
Cest sur cette dépréciation de la parole que prolifèrent les ateliers décriture. Cette part intime qui ne trouvait plus les mots pour se dire, cest lécrit qui délicatement, douloureusement parfois, la recueille. Et ceux qui se pressent à ces séances où collectivement on confie à la page la meilleure part de soi, sont souvent ceux qui (in)justement navaient pas droit à la parole. Ils sont quelques-uns à collecter, dans les prisons, dans les quartiers délaissés, dans le trop-plein des curs, ces partitions silencieuses où, comme lécrit Rimbaud à sa mère de son poste avancé en terre éthiopienne, se plaindre « cest encore une espèce de façon de chanter ». Coupez le son. Entendez5.
Scrivere romanzi, per Rouaud, è stato un mezzo catartico poiché lha aiutato a superare i drammi della propria infanzia. Ha potuto consacrare attraverso il romanzo e rendere eterne le figure amate e ormai scomparse:
Lart a le but de rendre éternel ce qui est périssable"(I.P.).
3. Jean Rouaud e il Nouveau Roman 6
Anche Jean Rouaud "na pas oublié les leçons du Nouveau Roman ( ) et raconte avec minutie ses personnages. Mais il ne trasforme pas pour autant en objets ni même en merveilleux insectes. Il ne craint pas lémotions ni lironie"7 : la successione narrativa, lintreccio stemperato fra paralessi, prolessi e anacronismi, lincastro e il raddoppio conducono alla propagazione di più voci narranti, in cui le dominanti "on", "vous", "nous" affrescano un orizzonte ostruito o reiterato, in cui "la loi des séries" (C.H. pag. 9), compone e ricompatta anularmente una trattazione già rovesciata dal suo tragitto rettilineo.
Jean Rouaud, infatti, ha rivelato che :
quand jètais à la fac, était en vogue la fragmentation de la phrase. Une phrase correcte donnait lidée dun crime. Linfluence du nouveau roman dans mon écriture se révèle dans la description des images et des objets, dans le manque dun intrigue chronologique et cohérent"(I.P.).
Il mondo di Rouaud è, infatti, un mondo chiuso, come quello dei nouveaux romanciers, anulare e delirante fra i ricordi, oppresso da un senso di clausura che nasce dallisolamento e dallo spazio ambiguo, quasi senza confini di Random, in cui tutta la narrazione della pentalogia romanzesca si svolge.
Lo spazio viene percepito come qualcosa di soffocante; lorizzonte, inoltre, appare sullorlo di due voragini, quella del dedalo esterno (o mondo), quella del dedalo interno (o io).
La scrittura diviene, pertanto, un magma assurdo, informe e contraddittorio, come simbolo dellestrema illogicità degli eventi e del destino a cui luomo è sottoposto.
Tutto ciò porta a poter parlare, anche per quanto riguarda Rouaud, di scrittura labirintica, che si attua nella perdita della superficie, da parte dellio, "di labirinto della percezione"8 del nuovo rapporto che si instaura fra lettore e narratore e infine di labirinto dellincubo davanti allimpotenza della morte che rumina e ingloba tutta lesistenza.
Lio e la vita così nella scrittura di Rouaud, appaiono come grandezze incommensurabili e quindi il senso dellesistenza sfugge alla realtà conoscitiva. Per lo scrittore è, perciò, inutile crearsi illuminanti certezze sulla vita, perché essa è un flusso inesauribile di contraddizioni, che nascono dalla totale casualità del mondo sensibile.
La dimensione scritturale diviene circolare : indistinta fra interno ed esterno ( per gli incastri, i cerchi ) essa esemplifica gli affondamenti nelluniversale voragine del nulla, e la concezione di assurda casualità e impenetrabilità del reale. La perdita della superficie affronta lineluttabilità della morte soppesando incommensurabilmente lio e la propria esistenza, sorpresi a rischiarare debolmente gli effetti del caos e della contraddizione, impenetrabili testimoni del reale.
La classicità che, per contro, dà impulso alle consonanze formali dellesposizione, si nutre delle profondità di un amore filiale e delle proprie origini, in un inconscio atavismo che lo rende "un homme de lAtlantique, de la Vendée, de la solitude et du passè idéalisé9". La tematica classica, vivificata da un nuovo orientamento nella figurazione autobiografica della saga familiare, si universalizza dellempirica drammaticità sostenuta, assottigliando inconsciamente quasi un disturbo della memoria, atto a demistificare, esorcizzandola, la dimensione del dolore.
Ed è il disturbo della memoria che crea una tecnica di narrazione labirintica, che rimanda alle tecniche del nouveau roman, che non è nientaltro che linconscia demistificazione e che lesorcismo del dolore di un figlio davanti alla morte dei genitori, di un uomo davanti allatrocità dellesistenza.
4. Jean Rouaud : il minimalismo stilistico
Fieke Schoots10 nota una certa influenza dei nouveaux romanciers
sui giovani autori di Minuit. Si tratta di una "mise à nu du travail même de la narration à lintérieur du récit"11.
La nomenclatura critica parla di un nuovo gruppo, parlando di "Nouveau Nouveau Roman"12 o di "minimalismo" che ricorda non solo un movimento letterario degli Stati Uniti, ma anche certi movimenti nelle arti plastiche e nella musica. Il Minimalismo designa un periodo postmoderno in cui lisolamento e la mancanza di teorie comuni sulla scrittura permette soltanto dei raggruppamenti approssimativi per affinità.
John Barth13 ritiene che il minimalismo come processo narrativo funzioni a due livelli nella narrazione.
Il Minimalismo formale presenta brevità di frasi, di paragrafi, di racconto (come nei romanzi di Jean Echenoz, Jean-Philippe Toussaint, Patrick Deville, Marie Redonnet, Eric Chevillard, François Bon).
Il Minimalismo stilistico si manifesta tramite lo smantellamento del vocabolario, della sintassi e della retorica : come in Marie Ndiaye, Hervé Guibert e soprattutto in Jean Rouaud.
Questultimo ha commentato lo Schoots, affermando che :
Je pense que mes romans peuvent être minimalistes, parce que je nai pas pensé créer des systèmes globales, car je suis contre le roman philosophique et politique. Mais je ne trouve pas que mes procédés soient complètement minimalistes (I.P.).
In comune a Marie Ndiaye e a Hervé Guibert , la scrittura di Rouaud è caratterizzata da un sistema complesso di subordinazione, " de principales suplées par des subordonnées relatives et par des propositions conjonctives"14 . Le frasi formano delle unità coerenti, " qui névitent pas lexpression des rapports de
cause, de conséquence, de concession ou de temps entre les différentes propositions"15.
I romanzi di Rouaud, inoltre, creano uno smantellamento della sintassi, giungendo talvolta a delle frasi ellittiche, poiché lordine sintagmatico è sconvolto da anteposizioni frequenti.
Inoltre Rouaud può essere avvicinato al Minimalismo per lattenzione al dettaglio e per le " réferences à larbitraire du jeu"16.
Inoltre in comune agli altri scrittori minimalisti, la narrazione dei romanzi di Jean Rouaud è condotta da una sola voce, di modo che un sistema di valori e metafisico " encore occulté, précaire et aucunement définitif sinstaure à tâtons"17.
Consapevoli dellimpossibilità di rappresentare coerentemente il mondo come i nouveau romanciers, gli scrittori minimalisti partono da zero. Ricostruiscono un mondo alternativo che cerca la sua coerenza aldilà delle collisioni con la realtà : Rouaud, per esempio, nelle leggi naturali, nel sapere trasmesso di generazione in generazione, nella trasformazione del paesaggio quotidiano e nellesplorazione intima.
Un mondo non più cartesiano come nel Nouveau Roman, ma immaginativo. Alla scuola del rifiuto (Nouveau Roman) succede la scuola della rassegnazione del Minimalismo : della dignità di consapevolezza di Rouaud.
5. Rouaud, Proust e Chateaubriand
La reciprocità, generata nei due autori dal medesimo approccio cronico-causale, determina, in un analogo flusso di coscienza, lattuabilità dellindagine onirica oltre i parametri conoscitivi : come scrive Jean Louis-Ezine, nei romanzi di Jean Rouaud, "lordre nest quune variation algorithmique et subjective du désordre"18.
Alle fantasticherie della Recherche rispondono le rievocazioni infantili di Le Monde à peu près; al passato delimitato come rinascita di Combray, la lacerante e lacunosa memoria del narratore di Les Champs dhonneur e di Des hommes illustres.
I romanzi di Jean Rouaud, come quelli di Proust, non rispettano il tempo esteriore puramente cronologico, ma si muovono nei meandri del tempo interiore, che è cronico-casuale (tramite il flusso di coscienza, il flashback, e il monologo interiore).
Se Proust usa il tempo della memoria secondo un ordine logico e ben definito, diviso in momenti successivi, invece Rouaud presenta una memoria frammentata e lacunosa, piena di buchi e di salti temporali che dipendono dal dolore che il narratore sente.
Tutta la scrittura della pentalogia si svolge:
selon une logique complexe, une véritable combinatoire, qui doit beaucoup moins au respect de la chronologie quà une diversité dimpulsions, fonctionnant elles-mêmes par anologie et résonance. Parmi celles-ci, il faut évidemment compter les impulsions de la mémoire. Le passé remonte en effet de façon, toujours parcellaire, selon des lois dassociations et de correspondances en lesquelles se reconnaît la part de la subjectivité.19
Come ha affermato Rouaud stesso :
Il serait impossible écrire des romans sans Proust. Son écriture est le poème de la longue phrase, riche dassociation dimages et de dilatations. Les pages sur la pluie dans Les Champs dhonneur sont un exemple de cette technique. (I.P).
Una proustiana reminiscenza surroga la naturale esecuzione degli eventi fra raziocinio e trascendenza, e, irrigidendo il soggetto nella propria compromessa attività connettiva, culmina nel delirante e claustrofobico isolamento narrativo, nel cui illogico e incoerente magma stilistico si schiude lentità stessa della pentalogia. Infatti :
Mon écriture est pleine de phrases à tiroirs, qui restituent limage de ma mémoire brisée, : la longue phrase de ma pentalogie sarticule, dans le vide gnoséologique, par méandres et interrogations,. Mon art est comme celle de Proust, cest-à-dire lart du sismographe qui enregistre les vibrations électriques de la pensée et du cur humain " (I.P.).
Jean Rouaud, inoltre rivela che :
Si les uvres de Proust traitent des mémoires collectives, je suis aussi interessé aux mémoires historiques. Chateaubriand est un témoin universel de ce que lécrivain devrait être. Il est lécrivain de la totalité des evènéments. Il raconte aussi des mensonges, ma il décrit la vérité de son temps.
Egli è il vero esempio di scrittore, "qui est dans lhistoire de son siècle parfaitement spectateur et acteur"(I.P.). In particolare, afferma Rouaud, linteresse per la storia gli è stato suscitato dalla lettura di Chauteaubriand :
Chateaubriand a contribué à la faveur de mon intérêt sur lhistoire : il ma animé de curiosité pour le passé national français. La lecture de sa dernière uvre Le Témoignage des Mémoires ma permis de faire mûrir mon amour pour lhistoire(I.P.).
La storia appare, infatti, in ogni romanzo di Rouaud, come cornice degli eventi, che avvengono intorno alla famiglia Rouaud : la prima e la seconda guerra mondiale, narrate rispettivamente in Les Champs dhonneur e in Des Hommes illustres, cedono il passo alla descrizione della modernità delle rivolte giovanili nel 68, o al puro excursus letterario de La scène comme au ciel. In questultimo romanzo la storia, citata come exemplum vitae, ha la funzione di comparazione con le situazioni dei personaggi ed è magistra vitae:
"Être Chauteaubriand" mapparaît lidéal suprême pour un écrivain, qui aime lhistoire et de la grandeur de ses enseignements(I.P.).
6. Jean Rouaud e Claude Simon
Rouaud ha scritto ; " Claude Simon est ma source de sensibilité et dart" (L.P. ,22 Giugno).
Comuni premature assenze di uninfanzia complicata accomunano "la recherche du passé, dune histoire familiale plus quindividuelle"20. Rouaud come Simon, nei suoi romanzi, esprime la discontinuità del mondo passato, dellinfanzia e dei ricordi perduti.
Claude Simon usa nelle sue narrazioni participi presenti, proposizioni inabissate le une nelle altre, frasi inframmezzate da parentesi e interrotte soltanto dai punti di sospensione. I suoi romanzi, inoltre, come quelli di Rouaud, sono un magma informe, in
cui il lettore deve riuscire a trovare il filo d'Arianna nel labirinto evocatorio del ricordo.
In Histoire, Simon racconta e rievoca la sua infanzia, come Rouaud in Les Champs dhonneur e in Des hommes illustres.
Inoltre, Simon racconta la morte di una vecchia zia in LHerbe, come Rouaud in Les Champs dhonneur quella della "tante Marie".
Come Simon parla della madre in Acacia e in Histoire, così Rouaud ne parla in Pour vos cadeaux.
La dimensione romanzesca de LAcacia di "un enfant entraîné par sa mère et ses tantes à la recherche du père mort en guerre"21, consegna, oltre allautobiografia, la Storia, compresa nellassurdità della guerra "décrite dans son horreur et son absurdité"22..
Jean-Claude Lebrun evidenzia inoltre che anche la trattazione storica, a cui entrambi si rivolgono, trattando una parte di passato nazionale, come, ad esempio, le guerre mondiali, trattate da Simon in LAcacia e in Rouaud in Les Champs dhonneur e in Des hommes illustres, sono vissute come un tratto di passato nazionale che, più che "réintroduire quelque chose", restaura l"ordre de lepopée ou même simplement" un "ordre de lhéroïsme"23.
La "grande modestie de principe" dei due romanzieri, non più "démiurge qui manipule des personnages et les dispose à sa guise dans les décors choisis par lui"24, rievoca anonimamente la Storia e le sue velleità, confortata da un cronismo agile, sempre però assoggettato dalla memoria.
I due scrittori appaiono essere cronisti onnipresenti, seguendo i loro personaggi, senza rinunciare a commenti o interventi, allhumour o allironia.
In Le Vent di Claude Simon, inoltre, il tempo di narrazione si presenta abolito, dal momento che non avviene nessun progresso cronologico, eccetto che la ripetizione quasi stucchevole di uno stile, appesantito di verbi e di participi, che tende quasi ad ipnotizzare il lettore, un po come nei romanzi di Rouaud, dove le parentesi, le prolessi, le analessi ci conducono nel dedalo della memoria di un io lacero e ramingo.
Come dice il critico Rousset, in Rouaud come:
Chez Claude Simon, la mémoire, à la différence du roman proustien, qui se redonne un passé global, est foncièrement lacunaire, elle ne parvient quà une connaissance fragmentaire, incomplète, faite dune addition de brèves images, elles-mêmes, incomplètement appréhendées, de sensations elles-mêmes mal définies, et tout cela vague, plein de trous et de vides25.
Le consonanze che Rouaud ha con lo stile e il contenuto dei romanzi di Simon, sono state più volte affermate dallo scrittore stesso, che è solito riferirvisi, nominare anche suoi motti o sue frasi.
Domenica 28 Febbraio 199926 Jean Rouaud con François Bon e Jean-Paul Goux, ha tenuto una conferenza su Claude Simon, sul rigore della sua scrittura come etica e sul rifiuto di gerarchia tra prosa e poesia, legittimando la frase aperta. Claude Simon, come ha evidenziato Jean-Paul Goux è "un classique de la modernité"27, che secondo Rouaud ha saputo animare nei suoi romanzi la Storia, (non quella della triologia petainista lavoro-famiglia-patria degli autori del dopoguerra francese), che rivisita lidentità e il comportamento della generazione dei padri negli anni oscuri del secolo. Rouaud ha, inoltre, sottolineato "le défi, chez Claude Simon, du passage de la description au sentiment, cest-à-dire de la matière inerte au vivant"28.
La comunione dintenti fra Rouaud e Simon è sintetizzata nellintervista del nantese a André Clavel: "après lécriture, il y aura toujours de lécriture"29( ), le préalable( ) ce nest pas de raconter des histoires, cest le goût de lécriture"30.
RIFLESSIONI
Lincontro con Jean Rouaud nei giorni del 3, del 4 e del 5 Settembre 1999 a Montpellier mi ha permesso di approfondire lo studio del dramma di uno scrittore contemporaneo. Linquieta e angosciata ricerca di Jean Rouaud, si manifesta, nellansia resa vana dalla conoscenza e consumata dallestraneità, marcando definitivamente il già lacerato argine fra società e personaggio e fra questultimo e il proprio milieu dappartenenza, per unenfasi magmatica che coinvolge linteriorità in uninevitabile collisione.
Lallontanamento prende le veci del riscatto, in una proiezione antiromantica dellesistenza, nella cui passività ed inettitudine selevano gli unici moti di una vocazione alla rinuncia che poggia i propri fondamentali sullincapacità euristica della ragione, già alimentata dalle teorie sulla relatività einsteiniane, e adesso mero espediente per appurare soltanto linconoscibilità del reale.