MASSIMILIANO BADIALI

RECENSIONI DI PITTURA

 

DANIELE GIOMMONI

 

I soggetti della pittura di Daniele Giommoni attingono alla vita agreste, dove uomini e animali vivono una vita comune, immersi in pacifico panismo naturale. Le opere presentano una minuziosa ed attenta restituzione in tela del paesaggio osservato, che è quello della campagna, con i suoi topoi (la vigna, il gregge, i campi e scorci di borghi medioevali). .Anche la tecnica pittorica attinge alla tradizione toscana:  per l’uso di masse di colore e campiture cromatiche più o meno estese, nella fusione tonale di luce e colore, i quadri di Giommoni potrebbero definirsi neo-macchiaioli. Anche se le immagini appaiono sfumate attraverso le modulazioni dei colori e delle ombre, le macchie conferiscono ai dipinti una solida corposità.  Le note cromatiche e luminose non fanno, ma riempiono un spazio dato (Bagno Vagnoni); non muovono lo spazio imponendogli il loro ritmo, ma si muovono lungo i percorsi obbligati di uno spazio immobile, pastorale e bucolico. Qui l’animo del pittore sembra  accarezzare col pennello i fili d’erba, i fiori, gli animali e l’uomo.

In altri quadri (Cane, Footway e Scorcio) la tecnica presenta filamenti frastagliati e spatolate che, invece di accostarsi, sembrano sovrapporsi: in tal modo le superfici sembravano vibrare di un’intensa luminosità, che comunica le impressioni e le emozioni provate dal pittore nell’osservazione della natura dal vivo, en plein air. Laccostamento dei colori puri applicati sulla tela e a piccoli tratti sembra rimandare al Divisionismo.

tiffany and co

prof. Massimiliano Badiali

MARCO TAVANTI

La pittura di Marco Tavanti è incentrata sulla ritrattistica, riprodotta con una tecnica di realismo fotografico. Sono individuabili almeno due filoni della pittura tavantiana: quello esotico e quello mondano. La ritrattistica esotica riproduce figure che vivono una condizione pressoché edenica, in armonia con la natura, con la comunità e con la vita familiare. Nella maggioranza dei volti di queste figure trasposte in tela, il pittore, che vive con occhi interiori l’Africa e Cuba, dipinge una serenità e una gioia di vivere, lontane dalla società multiglobale del nostro tempo e del mondo industrializzato. L’inquietudine che traluce in taluni dipinti sottintende una concezione animista più profonda, secondo la quale tutti gli uomini sono considerati legati al mondo dell’invisibile e dello spirito. Lo sguardo di Bambina Indiana è assorto nell’amor fati nell’accettazione positiva del negativo della vita. Se la solidità di questi volti esotici è restituita attraverso compatte volumetrie di massa, la solennità è resa attraverso l’uso dei colori. Nei dipinti prevale, infatti, una cromia calda di colori primari come il giallo e il rosso (e secondari da essi derivati, in ogni nuances di arancione e marrone), che sono atti a riprodurre gli ambienti tropicali e equatoriali nell’ambientazione e nelle luci, ma che al contempo divengono metafora della solarità di questi popoli. Nella ritrattistica mondana le nuances cromatiche si stemperano e le figure assumono la dimensione del mistero e dell’indeterminatezza (Curiosità femmina) oppure la tecnica pittorica assume la monocromia tonale del bianco e nero, divenendo fedele riproduzione fotografica (Marylin Monroe) del mondo dello spettacolo.  

prof. Massimiliano Badiali