SIPARI DI CARTAPESTA
SIPARI DI CARTAPESTA
.Opachi allorizzonte
Vestiti uguali, stessi colori
In confusa festa
Calano logori
I sipari di cartapesta
Con finto fragore
Sulle nostre colpevoli fosforescenze..
Sulle vetrate della notte
Serpeggiano residui di
Confuse e graffiate memorie
Come frecce di sangue.....
Lontano, più tardi
si spegneranno le luci
Nelle città-palcoscenico
Teatro dellumano.
THEÓS
Ho cercato Dio nella polvere
Nel fragore della spuma
Del mare in tempesta
Nei riflessi di lacrime lucenti
Che intarsiano le guance della mia disperazione.
Ho cercato il viso del Messia
Nella terra che urla ed inghiotte città
Lho trovato nel silenzio d'un altare :
ma non va in chiesa
il mio Dio
tra ostie usitate e vino benedetto
la domenica .
EGLI ogni giorno muore
Soffocato, abortito, impiccato
Nella SUA di noi
Attesa Attesa Attesa.
PATHOS
Dolore è dimora
Deterna parvenza
Del duraturo
Chiuse le mie mani
Sono a mantenere
Spazi infiniti non trattenuti
dallassurdo
E' un piovere di sole sui crepacci
Il muro che infiamma,
che ora dai graticci fora
ombre a segni di tessuto.
Ai fantasmi che frenetici danzano dentro
Non resta che il sapore di spine
da incidere su questa carne,
Che questo che vivo ora
Già tutto si dilegua.
Vuota è la culla dei sogni
Nel viscerale languido
mio pathos.
SOTTO VUOTO
Tra poco partiranno tutti
E non resterà che
Il singulto della civetta
A sfiorare i miei aneliti di ricordi
Come in bianchi seni
Di fiore
Il dolore.
Sotto un cielo terso
Nelle trine del tempo
Sulle fragili e gialle foglie
Il vento soffierà
Tra dispersi granelli di mistero
Nei cadaveri di luce.
Annegherò nel vino
Tutta la mia gioventù
Che il tempo si porta via,
sepolto in polvere darchivio.
ESPERA
Ora ti perderai
Nelle braccia di fuoco
Nella bocca profumata
Dellanima di mare
Te stessa perderai
I frutti dellalbero
Per vivere
Profumi di fango
Come drago ti ho rapita
Con colpi dala,
Con parole dangelo
Tra il portico dei rimorsi .
Bianca rimarrai
Come un ricordo
Tra gocce di silenzio!
INCENDIO
Ho a lungo creduto di avere
Lacrime bianche sugli occhi .
Adesso in una nube di fumo
Fra tetti sudati
Nero è il mio cielo
Violato da fiamme altissime
Bruciata la fede..
Si fonde il ferro, il vetro
E spesso anche il coraggio
Leterno ho vissuto
Mutare delle stagioni
In moti danima,
Nel cadere delle foglie.
OSSESSIONI
Lontane, combattono con qualche
successo la mia resistenza,
proprio ora che, nella mia beata sospensione,
sto per varcare quel che un giorno credevo orizzonte.
Il rumore cresce continuo ma il mio udito è tenace.
Lo so che alla fine vinto avrò io ancora
voltando lo sguardo al mio intimo possesso.
Sarò forse raggiunto un giorno che già sento vicino,
magari quando distante, e giunto al tramonto,
e le cataratte del tempo mi daranno conforto.
Saprò allora riconoscere il vuoto
e la sconfitta delle verità
nelle mie ossessioni
Immobile colpevole di lucidità,
il domani dalibi assolvo.
FARFALLE IN AMORE
Avevo appeso i sentimenti
Al filo
Con mollette strette.
La pioggia li ha detersi
Il vento li ha fatti ondeggiare
Su stelle innamorate .
E farfalle in amore,
Siamo nel bosco in fiamme
Tremanti come onde
Nella tempesta
Presto,
Insieme!
Sullerba
Nella purezza della notte.
HABERE ARTEM
Lasciami ai suoni di sempre
A questa penna
Che più del pensiero veloce
Mi sfugge
E calca su fogli leggeri
Incompresi disegni e pensieri.
Lascio ad altri tavolozze, pennelli
e sfolgorii d'effetti e biacca.
Ho per me tele sfibrate,
matite consunte
e gessi lisi e grigi.
Solo la sillaba
bramo lieve
nel cono polveroso di luce
che illumina la mano e il cuore.
DESERTI DI VITA
Nudo
Cammino
Deserti di vita.
Distanti risuonano
Echi sommersi
Di spente armonie.
Ombre serali
Dissolvono la Danza
Dei momenti.
Lontano .. il muto riverbero
Di un sogno morente.
Carcasse di speranze
Corrose dal tempo e
Macerie
Di volti sfregiati
Dal mondo.
Triste il mio canto
S'infrange in silenzi.
Fugge solo
Il mio sguardo
Dal sole:
Freme, scintilla,
E si permea di nulla.
PICCOLO TESTAMENTO
Quando non ti riempie
Che maschera e canto
Fiori di cartapesta .
Tra lune e soli di lamiera
Sfiorando
Nascoste sfere dorbite
Stanche
Tra miraggi di serpi e
Echi di merli .
Ti affido qualcosa di me
O di già tuo .
Questa stimata alata
che sanguina pane di pace
di scaglie di farina lunare
nei prati sapidi di lacrime.