SIPARI DI CARTAPESTA

sipari.jpg (16502 byte)

 

 

SIPARI DI CARTAPESTA

 

….Opachi all’orizzonte

Vestiti uguali, stessi colori

In confusa festa…

 

Calano logori

I sipari di cartapesta

Con finto fragore

Sulle nostre colpevoli fosforescenze..

 

Sulle vetrate della notte

Serpeggiano residui di

Confuse e graffiate memorie

Come frecce di sangue.....

 

Lontano, più tardi

si spegneranno le luci

Nelle città-palcoscenico

Teatro dell’umano.

 

 

 

THEÓS

 

Ho cercato Dio nella polvere

Nel fragore della spuma

Del mare in tempesta

Nei riflessi di lacrime lucenti

Che intarsiano le guance della mia disperazione.

Ho cercato il viso del Messia

Nella terra che urla ed inghiotte città

 

L’ho trovato nel silenzio d'un altare :

ma non va in chiesa

il mio Dio

tra ostie usitate e vino benedetto

la domenica .

 

EGLI ogni giorno muore

Soffocato, abortito, impiccato

Nella SUA di noi

Attesa Attesa Attesa.

 

 

PATHOS

Dolore è dimora

D’eterna parvenza

Del duraturo…

 

Chiuse le mie mani

Sono a mantenere

Spazi infiniti non trattenuti

dall’assurdo…

E' un piovere di sole sui crepacci

Il muro che infiamma,

che ora dai graticci fora

ombre a segni di tessuto.

Ai fantasmi che frenetici danzano dentro

Non resta che il sapore di spine

da incidere su questa carne,

‘Che questo che vivo ora

Già tutto si dilegua.

 

Vuota è la culla dei sogni

Nel viscerale languido

mio pathos.

 

 

SOTTO VUOTO

Tra poco partiranno tutti

E non resterà che

Il singulto della civetta

A sfiorare i miei aneliti di ricordi

Come in bianchi seni

Di fiore

Il dolore.

 

Sotto un cielo terso

Nelle trine del tempo

Sulle fragili e gialle foglie

Il vento soffierà

Tra dispersi granelli di mistero

Nei cadaveri di luce.

 

Annegherò nel vino

Tutta la mia gioventù

Che il tempo si porta via,

sepolto in polvere d’archivio.

 

ESPERA

 

Ora ti perderai

Nelle braccia di fuoco

Nella bocca profumata

Dell’anima di mare…

Te stessa perderai

I frutti dell’albero

Per vivere

Profumi di fango…

Come drago ti ho rapita

Con colpi d’ala,

Con parole d’angelo

Tra il portico dei rimorsi….

Bianca rimarrai

Come un ricordo

Tra gocce di silenzio!

 

INCENDIO

Ho a lungo creduto di avere

Lacrime bianche sugli occhi….

Adesso in una nube di fumo

Fra tetti sudati

Nero è il mio cielo

 

Violato da fiamme altissime…

Bruciata la fede..

Si fonde il ferro, il vetro

E spesso anche il coraggio…

L’eterno ho vissuto

Mutare delle stagioni

In moti d’anima,

Nel cadere delle foglie.

 

OSSESSIONI

Lontane, combattono con qualche successo la mia resistenza,
proprio ora che, nella mia beata sospensione,
sto per varcare quel che un giorno credevo orizzonte.

Il rumore cresce continuo ma il mio udito è tenace.
Lo so che alla fine  vinto avrò io ancora
voltando lo sguardo al mio intimo possesso.

Sarò forse raggiunto un giorno che già sento vicino,
magari quando distante, e giunto al tramonto,
e le cataratte del tempo mi daranno conforto.

Saprò allora riconoscere il vuoto

e la sconfitta delle verità

nelle mie ossessioni …

Immobile colpevole di lucidità,
il domani d’alibi assolvo.


 

FARFALLE IN AMORE

Avevo appeso i sentimenti

Al filo

Con mollette strette.

La pioggia li ha detersi

Il vento li ha fatti ondeggiare

Su stelle innamorate….

 

E farfalle in amore,

Siamo nel bosco in fiamme…

Tremanti come onde

Nella tempesta…

 

Presto,

Insieme!
Sull’erba

Nella purezza della notte.

 

 

 

 

 

         HABERE ARTEM

Lasciami ai suoni di sempre

A questa penna

Che più del pensiero veloce

Mi sfugge

E calca su fogli leggeri

Incompresi disegni e pensieri.

 

Lascio ad altri tavolozze, pennelli
e sfolgorii d'effetti e biacca.
Ho per me tele sfibrate,

matite consunte
e gessi lisi e grigi.
Solo la sillaba

bramo lieve
nel cono polveroso di luce
che illumina la mano e il cuore.

 

  

DESERTI DI VITA

Nudo
Cammino
Deserti di vita.

Distanti risuonano
Echi sommersi
Di spente armonie.
Ombre serali
Dissolvono la Danza
Dei momenti.
Lontano .. il muto riverbero
Di un sogno morente.

Carcasse di speranze
Corrose dal tempo e
Macerie
Di volti sfregiati
Dal mondo.

Triste il mio canto
S'infrange in silenzi.

Fugge solo
Il mio sguardo
Dal sole:
Freme, scintilla,
E si permea di nulla.

 

PICCOLO TESTAMENTO

Quando non ti riempie

Che maschera e canto…

Fiori di cartapesta….

 

Tra lune e soli di lamiera

Sfiorando

Nascoste sfere d’orbite

Stanche

Tra miraggi di serpi e

Echi di merli….

Ti affido qualcosa di me

O di già tuo….

Questa stimata alata

che sanguina pane di pace

di scaglie di farina lunare

nei prati sapidi di lacrime.