Tecniche di narrazione

 

 

 

1. La presenza del narratore onnisciente

 

Già nei romanzi di Scarron, Fielding, Sterne e Diderot la figura del narratore stabiliva una sorta di intermediazione fra autore e lettore. Il narratore dei romanzi di Rouaud fa sentire, prima di tutto, la sua onniscienza nella trattazione del tempo. Egli anticipa, chiarisce o ripete le infinite parti dello specchio infranto della memoria : compone come un bravo demiurgo un puzzle di frammenti attraverso il gioco complesso di anacronie, paralessi e ellissi nel labirinto del ricordo.

Il narratore tiene le fila dei fatti, anticipando ciò che avverrà : come in Les Champs d’honneur si annunciava, nell’incipit della seconda parte1 la morte di Marie, raccontata solo nella terza, così in Pour vos cadeaux l’annuncio della scomparsa di Anne nell’incipit, è ripresa più volte, anche se la di lei scomparsa è descritta solo nelle ultime pagine. Confrontando l’incipit della prima e della seconda parte di Pour vos cadeaux, si nota che il narratore annuncia questa morte, narrata in chiusura di romanzo2, per distruggere la suspense:

 

Elle ne lira pas ces lignes, la petite silhouette ombreuse (..) (P.V.C. pag . 9).

Elle ne lira pas ces lignes, la petite silhouette opiniâtre qui courait après le temps perdu, traversant la vie à sa manière toujours pressée, en trottinant sur ses inévitables petits talons, la tête rentrée dans les épaules, le front volontaire, les bras Ïe plüs souvent chargés de colis, comme si elle cherchait à combler son retard, ayant tellement mieux à faire que de prendre littérairement la pose, nous suggérant à son passage éclair dans le couloir, par la porte ouverte de la cuisine où nous sommes attablés (…) ( P.V.C. pag.113)

 

In Pour vos cadeaux, in particolar modo, il narratore tirerà le fila della diegesi (ancora) tetralogica, aggiungendo vari tasselli mancanti ; per esempio, per introdurre la morte di Paul, figlio di Alphonse e Claire, saltata per tre romanzi, il narratore onnisciente dirà :

Alors qu'en réalité il y a un manquant dans ce récit (P.V.C. pag. .86).

 

La voce narrante affermerà perfino il falso sulla sorte del fratello di Marie, che invece morirà3 :

 

Joseph ne mourra pas (C.H. pag. 160).

 

Oppure il narratore manifesta la sua onniscienza dialogando, perfino, con i personaggi:

ô maman, suis bien ton cousin, il est de Nantes et connaît les abris (..) (D.H.I. pag. 171).

 

In Sur la scène comme au ciel, il narratore esibisce la finzione della narrazione : fornisce altri punti di vista rispetto al proprio, dà la parola ai propri personaggi. « Le je  - dice Rouaud- commente aussi l’écriture de Pour vos cadeaux »:

 

(…) Elle ne lira pas ces lignes, et pour cause, puisque elle, c’est ma mère, qui vient de mourir six mois plus tôt, et donc l'intention est claire et limpide, il s'agit pour l'auteur, bien entendu abusif, d'écrire un livre sur sa mère, ce qui ne constitue pas une première, laquelle, du fait qu'elle n’est plus, et alors que de son vivant elle lisait ses précédents livres, ne lira pas celui-là qui va parler d'elle. Ce qui, de fait, modifie la perspective. Comprenons qu'auparavant il lui aurait déplu, à l'auteur, de lui déplaire, de la contrarier, de la blesser par une remarque désobligeante, une révélation peu opportune, de sorte que cette lecture in fine de la génitrice n'était pas sans influencer l’écriture des romans. Elle exerçait à distance une forme, sinon de censure, du moins de vigilance, qui obligeait à des détours, des circonvolutions, à composer avec les ombres, a travailler en creux, à user de la périphrase, de la litote, à charge pour le lecteur complice de décoder, de lire entre les lignes (S.C.C. pagg. 18-19).

 

Anacronie e frequenza iterativa

 

Tutti fili narrativi dei romanzi di Rouaud sono riuniti in una treccia narrativa elaborata. Personaggi, fatti e ricordi vengono accennati per

 

essere ripresi. In breve:

 

Jean Rouaud opère une permanente mise à distance, en liant le fait à sa critique implicite. L’effet de profondeur de champ naît certainement de cette technique d’approche4.

 

I romanzi di Rouaud funzionano su un sistema di rinvii e di segnali che si rispondono nel tempo, "rendant du même coup tangible, sans paraître y toucher, le cheminement de quelque chose qui ressemble fort à l’Histoire elle-même"5.

Per tale motivo le tecniche narrative dei cinque libri (o perfino sei, considerando anche Les très riches heures6, come un vivaio di temi che rimandano alla scrittura romanzesca di Rouaud) verranno analizzate come se si trattasse del racconto di un solo libro : motivazione che deriva dalla considerazione che ogni romanzo di Rouaud presenta il tentativo di restituzione di una storia, che non è mai completa e coerente, se non si confronta e si ricollega alla scrittura dell’intera pentalogia. La narrazione dei cinque romanzi è un unicum, che consente di ripercorrere il tragitto di approssimazioni e di incertezze, di ipotesi e di supposizioni e di ricordi e di rimozioni

 

 

memoriali, che è la sorte dell’essere umano condannato ad afferrare brandelli di immediata realtà e al contempo il dramma di un figlio che soffre sul destino dei propri cari.

Analizzando l’ordine di disposizione degli avvenimenti, i segmenti temporali nella narrazione della pentalogia mostrano che la scrittura di Rouaud esibisce i meccanismi : il suo "récit excessif" (I.P.) li moltiplica e li sovrappone.

Se nel romanzo tradizionale è possibile dire tre mesi dopo , nella pentalogia di Rouaud l’ordine temporale è sconvolto.

Questa frammentazione mnesica porta allo smantellamento e alla produzione di frammenti, che non sono sempre unità tematiche coerenti. Inoltre :

Pas plus que les éléments de la phrase, les différents événements (…) ne sont liés entre eux selon un rapport de cause à effet. L'ordre y est avant tout consécutif: Les événements se suivent sans que leurs rapports soient expliqués. L'intrigue ne conduit pas à un dénouement raisonné qui pourrait doter, après coup, tous les épisodes narrés d'un sens. Sans début et sans fin bien précis, les histoires prolifèrent, s'engagent dans des chemins détoumés, se dissolvent en péripéties et rebondissements, souvent sans retourner au point de départ7.

 

Il reperimento di tali anacronie postula l’esistenza di una specie di  grado zero definibile come uno stato di perfetta coincidenza fra racconto e storia8. Nei romanzi di Rouaud l’ordine temporale è scisso e frazionato, seguendo il labirinto del tempo della memoria. Questo processo si attua tramite omissioni provvisorie e riparazioni tardive. La scrittura di Rouaud si presenta "bouleversée par des retours en arrière et des anticipations"9, aggiungendo " à la simultanéité suggérée au niveau de la phrase (..) et au niveau de l'histoire, une mise en question, voire un 'arrêt' du temps causé par la répétition de fragments"10.

Come ha inoltre osservato Fieke Schoots :

 

La structure consécutive a disparu : on a l'impression de flotter dans une extra-temporalité qui est créée par les indications temporelles ou leur absence, et renforcée par le jeu avec les temps verbaux. Au niveau de l'énonciation, cette extra-temporalité est l'expression des efforts des personnages pour échapper aux effets dévastateurs du temps11.

 

La ripetizione di eventi identici o simili si distingue dalle tecniche usate dal romanzo tradizionale : dalla frequenza singolativa (cioè quella di eventi narrati una sola volta), si passa nei romanzi di Rouaud ad una iterativa ( di eventi narrati più di una volta). La frequenza iterativa crea un effetto circolare di scrittura. La reiterazione interna e speculare è ripercussione imprescindibile del "l’obsession du souvenir"(I.P.) e della sua centuplicazione.

Anche se la vita e la morte di Marie sono narrate in Les Champs d’honneur, la sua figura resuscita continuamente nella memoria del nipote, divenendo oggetto di recupero per più di una volta :

 

Elle passa le Nouvel An – comme une borne ultime qu’on se promet de dépasser, après quoi on s’accordera un peu de repos. Ce cap franchi, le 2 au matin, on la portait manquante (C.H. pag. 100).

Car à la mort de notre père avait succédé celle, trois mois plus tard, de la tante Marie, foudroyée par le chagrin (..) (M.P.P pag. 83).

Potremmo pensare, inoltre, alla figura del padre che appare, in ogni romanzo, essendo nella memoria di Rouaud « le centre perdu »12 (I.P.).

 

Les très riches heures possono esemplificare, ricche come sono di rimandi alla pentalogia, come la scrittura di Rouaud tenda ad essere iterativa, cioè a ritornare su se stessa, creando un effetto circolare. Nell’opera si riprende, infatti, ciò che si è già raccontato, poiché fa parte della interiorità del narratore : si ricordano il padre (T.R.H. pag. 12), la madre (T.R.H. pag. 54). Vi ricompaiono anche luoghi della saga familiare : la Loira13 e Random14, che sono il leitmotiv della pièce15. Il narratore (Lui) rievoca moltissimi dei temi di Le Monde à peu près : dalla miopia del narratore (T.R.H. pag. 24), al tema della solitudine e della scrittura (T.R.H. pag. 41), del destino chiamato "petit sourire indulgent, bienveillant"(T.R.H pagg. 36 e 12) .

Ma oltre ad una ripresa dei temi pentalogici, ci sono rimandi intertestuali: la Loira, ad esempio, ritorna ad essere descritta più di una volta e con le stesse parole.16

 

3. Prolessi, analessi ed ellissi

 

Se nel romanzo tradizionale l’anticipazione era poco frequente per la preoccupazione del mantenimento della suspense narrativa, le prolessi sono utilizzate da Rouaud per preparare il lettore alla tragicità delle vicende che saranno poi raccontati. Le prolessi completive, che tendono a colmare anticipatamente una lacuna, sono molto usate da Rouaud : in Les Champs d’honneur, s’annuncerà, per compensare la posticipazione della descrizione dell’evento, la morte del padre.

 

Après la mort de papa, c’est un sentiment d’abandon qui domine(C.H. pag. 85).

 

Le prolessi ripetive sono altrettanto usate da Rouaud : ad esempio in Les Champs d’honneur, all’inizio abbiamo l’annuncio della morte del nonno, che viene raccontata solo alla fine della prima parte :

 

Un soir, sans semonce ni rien, le coeur lui a manqué. Son âge un peu bien sûr, mais à soixante-seize ans on ne voyait pas qu’il avait de prise sur lui. Ou les derniers événements l’avaient-ils plus marqué qu’il n'avait paru.(C.H. pag. 9)

De fait, à moins d'une année de là, comme pour lui donner raison de n'avoir pas tardé à réaliser son vie, rêve de Cythère grand-père mourait, persuadé d’emporter son secret avec lui – un soir, le coeur donc, dans leur petite chambre si encombrée qu'il fallut déménager le piano pour faire entrer le cercueil - mais le coeux, bien sûr (C.H. pag. 86).

 

Il passo citato esemplifica una prolessi ripetitiva, segmento narrativo che riferisce in anticipo un evento, che sarà raccontato e ampliato dopo e che è usato da un romanzo all’altro : anche la vita dei nonni Brégeau in Les Champs d’honneur17 è prolessi della descrizione della loro maturità in Des hommes illustres18. Intervistato, Rouaud ha affermato :

 

Mes prolepses sont un jeu d’écriture : Sur la scène comme au ciel pourrait être considéré une immense prolepse de Pour vos cadeaux (I.P.).

Rouaud utilizza inoltre altri procedimenti narrativi : le analessi. Queste creano un effetto di ridondanza e di collisione, essenziali per una bella scrittura, poiché come ha affermato Rouaud :

 

J’ai utilisé « les analepses », comme source de la langue et de la finesse de l’écriture. Je n’aime pas l’accumulation des faits dans mes romans(I.P.)..

 

Le analessi usate da Rouaud sono per lo più completive19 : sono rinvii o segmenti retrospettivi che vengono a calmare a posteriori una lacuna anteriore del racconto, che si organizza in omissioni provvisorie e riparazioni tardive :

 

 

Des anecdotes ? Par exemple quand le grand Jo [Joseph] détourna un convoi de camions militaires américains pour embrasser sa fiancée à la fin de la guerre, les GI découvrant avec étonnement Riaillé, Joseph leur expliquant que, connaissant les environs, il jugeait cette route plus sûre, ou ses défis improvisés comme de plonger sous une péniche et en ressortir de l'autre côte - ce qui manqua tourner mal, le nageur restant collé par la pression contre le fond de la coque -, grimper au sommet du palmier du jardin de son cousin Emille et, debout au centre des palmes, sonner du clairon, se promener par un froid de gueux, le col de sa chemise grand ouvert et apostropher les passants emmitouflés jusqu'aux yeux pour leur demander son chemin, les obligeant à s'arrêter quand ils se pressaient de rentrer chez eux, lui, paraissant insensible aux degrés dégringolant en dessous du zéro, les retenant, demandant des précisions, se faisant réexpliquer pour la troisième fois son itinéraire, et nous à quelques mètres pouffant de rire le nez dans nos écharpes, ou encore ce numéro de cirque, quand, après avoir assisté au tour d'un illusionniste et déclaré avec son esprit cartésien qu'il ne voyait rien là de magique, que si ça se faisait c'est que la chose était faisable (S.C.C. pag.112).

 

Questo passo della terza parte di Sur la scène comme au ciel completa a posteriori il ritratto di Joseph disertore, delineato anche in Des Hommes Illustres20. Anche la prima parte di Pour vos cadeaux21 aggiunge particolari sulla giovinezza di Joseph, omessi nella seconda parte di Des hommes illustres, raccontando il suo rapporto di amicizia con il cugino Emile e il loro comune interesse teatrale ; e nella quarta parte di Sur la scène comme au ciel si riporteranno parti di lettere che Joseph scrive, da disertore, per informare delle sue buone condizioni di salute, tranquilizzando la preocupatissima tante Marie22. Il narratore ci fornisce elementi nuovi, spesso fatti anteriori alla storia narrata nel romanzo, che rimandano alla diegesi di romanzi precedenti ; ad esempio, se la biografia del padre era descritta in Des hommes illustres, solo in Pour vos cadeaux, che narra la vita della madre tra il ‘65 e il ‘97, si menzioneranno la data e il luogo della sua nascita :

 

Lequel [Joseph] était né à Campbon, toujours Loire-Inférieure (devenue Atlantique à la fin des années cinquante, mais par commodité nous admettons que le changemerit de nom correspond à la mort du dudit Joseph, laquelle, bien que plus tardive, functionne ainsi comme une borne, un point zéro qui détermine l'avant et l'après, de sorte que lorsqu'il est question de Loire-Inférieure il faut comprendre que notre père est vivant), le vingt-deux février mille neuf cent vingt-deux, ce qu'il résumait fièrement par 22-2-22, formule assez: peu magique si l'on se fie à sa brève destinée(..) (P.V.C. pag. 12)

 

Rouaud ha evidenziato, sullo stile della sua pentalogia, ancora che:

 

L’ellipse peut être ou une manière d’éluder quelque chose de douloureux ou simplement un artifice technique(I.P.).

 

L’ellissi temporale è un procedimento molto usato da Jean Rouaud, perché concorre ad alterare la consequenzialità temporale. Alle ellissi esplicite (quelle in cui il lasso di tempo da esse eluso è indicato), Rouaud preferisce le implicite, quelle non dichiarate, poiché esse permettono al lettore una reinterpretazione creativa ed una connessione ragionativa. Alla continuità narrativa, Rouaud preferisce, come i nouveaux romanciers, una scrittura ellittica, circolare e poliedrica. Moltissimi sono gli avvenimenti saltati. La morte di Joseph, omessa in Les Champs d’honneur, sarà rimandata e descritta in Des hommes illustres23. Nella descrizione della famiglia Brégeau in Des hommes illustres24, si tratteggiano, come abbiamo visto, Anne e le due sorelle, ma soltanto in Pour vos cadeaux si racconterà la sparizione tragica del primogenito Paul, loro fratellino:

 

Entre Annick et Dédette, il convient de rajouter un quatrième enfant au couple formé par Alfred et Claire Brégeau, Paul, debarqué de sa propre histoire au nom d’on ne sait quoi, coupé de ses soeurs, renvoyé dans les limbes, privé de fiction.(P.V.C. pag. 86).

 

Omologamente, anche la morte del primogenito Pierre, figlio di Joseph e di Anne, è presentata solo in Pour vos cadeaux25 .

La struttura in(de)finita della diegesi pentalogica crea un labirinto, nel quale infinitamente vaga una scrittura farraginosa, reiterata e contraddittoria, che rinviene l’origine del proprio trasloco stilistico nel dissesto cronico-casuale del monologo profondo, dove all’orizzonte sistematico si contrappone un divenire percettivo e analitico, che al susseguirsi oppone la continuità.