SSIS IV CICLO

I MITICI

Jean Pierre Milovanoff

(gruppo formato da Tecla Mugnai, Stefano Bernardini, Sabrina Poggetti, Patrizia Rosatelli, Massimiliano Badiali, Laura Serena Macaluso e Angela Bozzini)

 

La finestra

 

Ogni notte il palombaro porta su un’anfora

piena di un vino che non si vede.

L’abbandona alla finestra

e se ne ritorna fra i morti.

 

Al mattino l’ebrezza ci lascia,

ma alcune immagini rimangono,

monete antiche che circolano

a lungo dopo la bancarotta.

 

Ombra

 

Portavamo la frutta in tavola

nell’attesa di una giornata

dove si sarebbero alternati ordine e caso.

E tu, giacevi nel letto,

con l’abito dei giusti.

 

Ti ho messo del ghiaccio in bocca,

e ciliegie sulle guance.

 

Da allora ti celi nell’albero

i cui frutti sono lenti a venire,

parola tra le parole,

ombra nell’ombra,

oblio nel profondo dell’oblio.

 

Lamento

 

Nelle acque fredde della tristezza,

mi sono immerso per sfida!

 

Mi sono immerso tutto l’inverno

Nelle acque gelide della tristezza.

 

Ora le acque si ritirano.

L’estate viene a riscaldarci.

Tutti indossano l’abito della festa.

Io soltanto batto i denti.

 

Supplica

 

Mi hai trasformato in carpa.

Benissimo.

 

Mi hai dato il fiume

come dimora,

gli insetti per cibo.

Perfetto.

 

Unica distrazione: la sagoma dei pescatori.

Sono pago.

 

Ma tu non hai ancora ultimato

la tua opera.

 

Aggiungi la malinconia alla mia indolenza,

inventa per me un lento suicidio.

 

L’arte sottile

 

Vedere l’arcobaleno

fra gli orecchi del gatto

non č da tutti.

 

Riunire le costellazioni

su una foglia di alloro

richiede pazienza.

 

Ma quanto pił sottile

l’arte di trasformare

il dispiacere

in stato di grazia.

 

Vedetta

 

Seduto per l’ultima volta,

il viso fra le mani,

aspetto l’imminente

palata di terra.

 

Davanti a me, una fossa.

Ma che c’č, nella fossa?

 

Qualche piega nuova della lingua

arriverą a destinazione?

 

Ma no.

Niente pił parole.

 

Di fronte il buio.

 

Cavaliere della notte

 

Il mio sonno che fugge, che fugge,

galoppa nella notte.

Il mio sonno che fugge, che fugge.

Ed io ad aspettarlo.

 

Presto, che bussi alla mia porta,

questo cavaliere della notte!

 

Che si porti via le mie pene

lą dove il mio animo non le possa seguire!

 

Il mio sonno che fugge, che fugge,

galoppa nella notte.

 

Il mio sonno che fugge, che fugge.

Ed io ad aspettarlo.