PAUL VERLAINE

 

 

di Massimiliano Badiali

 

Di natura vittimistica, Verlaine trasferisce le misteriose corrispondenze che Baudelaire aveva vissuto in senso eroico e titanico, in una musicalità in cui l’animo s’adagia.

La nature est un temple

Où des vivants piliers

Laissent parfois sortir

Des confuses paroles

L’homme y passe à travers

Des forêts des symboles

Qui l’observent avec des

Regards familiers. (BAUDELAIRE, Corrispondences)

 

La caratteristica psicologica alla base della personalità di Verlaine è una volontaria autominimizzazione derivante dal suo narcisismo vittimistico. Questa "voluptas dolendi" porta ad una dissoluzione dell’animo nella poesia.

Il senso di finitezza corporale, di peccato ossessiona la vita del poeta : in Verlaine, rispetto a Baudelaire, si avverte qualcosa di più languido in una dimensione più vaga, meno agonistica e più crepuscolare. Come dirà in Langueur :"Je suis l’Empire à la fin de la décadence", questo senso di crisi si tramuta nel bisogno di abbracciare una certezza : la moglie. Mathilde, perciò, diviene il mezzo della normalizzazione delle tendenze isterico-psicotiche del poeta.

"Oui, je veux marcher droit et calme dans la vie vers le but où le sort dirigera mes pas"(Bonne Chanson).

Mathilde gli porta la purezza candida: è l’être de lumière che aiuterà il poeta ad illudersi di poter vincere i suoi demoni.

L’opera di Verlaine inizia con la raccolta d’impronta parnassiana Poèmes Saturniens,

a cui segue la raccolta Fêtes Galantes, in cui traspone l’animo in paesaggi interiori, culmina in La Bonne Chanson, che rappresenta la prima manovra di esorcismo nel contatto con la purezza dell’espressione del sentimento, nonché segna la consapevolezza che "c’est d’autrui qu’il attend d’être sauvé de soi".

L’idillio con la moglie dura poco : Verlaine conosce Rimbaud. Il poeta abbandona Mathilde per condurre con questo Satana adolescente un’esistenza vagabonda in Inghilterra e Belgio. Impressioni che saranno fissate da Verlaine in Romances Sans Paroles. Questo libro è unito da una coerenza eccezionale, composto da 23 liriche, divise in 4 sezioni. La prima "Ariettes Oubliées" raggruppa 9 composizioni senza titolo che hanno innovazioni metriche ardite : trenerezza e malinconia si mescolano; Mathilde e Rimbaud i due poli della sua ispirazione in conflitto si confondono nella creazione poetica. " Paysages Belges" è la trasposizione poetica della vita che il poeta trascorse con Rimbaud a Bruxelles. "Birds in the night" inizia con rimproveri alla moglie perché non l’ha "sauvé de soi" e culmina con la conclusione della vita del poeta come una stagione all’inferno. L’ultima sezione " Acquarelles" è composta da 7 poesie, recanti tutte un titolo in inglese, caratterizzate dal ricordo di Mathilde child-wife e di Arthur époux infernal.

La parola in questa raccolta perde il valore di concetto : le articolazioni grammaticali sono ridotte al minimo, i ritmi sono impari. Vi è una scorporizzazione dell’interiore, ricomposto nell’esteriore di un paesaggio di una sensazione. La pèoesia diviene esorcismo musicale . è come l’evocazione dell’unità fra l’anima del poeta e il mondo. Come Verlaine dirà in Art Poétique :

"De la musique avant toute chose

Et pour cela préfère l’impair…

Plus vague et soluble dans l’air

Sans rien en lui qui pèse ou qui pose.

 

 

 

Versi di 3 sillabe (Chanson d’Automne):

Ces sanglots longs

De violons d’Automne

Blessent mon coeur

D’une langeur monotone.

 

Versi di 5 o 7 sillabe (Mandoline):

Les donneurs de sérénades

Et les belles écouteuses

Echangent des propos fades

Sous les ramures chanteuses.

 

Questi ritmi leggeri, sottili, estranei all’eloquenza, lasciano spazio al sogno, così che la poesia divenga più fluida.

La terza composizione di Romances Sans Paroles evidenzia il vuoto della coscienza del poeta; la corrispondenza fra la vcaducità delle creature viventi e quella di un animo dal quale gli oggetti si allontanano. Il poeta sente le lacrime identificarsi con le gocce della pioggia :

"Il pleut dans mon coeur

Comme il pleut sur la ville

Quelle est cette langueur

Qui pénètre mon coeur?

O bruit doux de la pluie

Par terre et sur les toits

Pour un coeur qui s’ennui

O le chant de la pluie

Il pleure sans raison

Dans ce coeur qui s’ecoeure

Quoi! Nulle trahison?…

De ne savoir porquoi

Sans amour et sans haine

Mon coeur a tant de peine.

 

Questa poesia penetra i nostri cuori per il suo candore sottile.

Ciò che colpisce di Verlaine è questo lirismo confidenziale, che non ha nulla d’intellettuale, che si esprime in semitoni . in un canto a mezza voce. Ciò stabilisce tra il poeta e il lettore una comunione intima, ineffabile da animo ad animo.

Questa purezza e questa sorta d’innocenza miracolosamente preservata è complessa. Dietro essa, si nasconde un’ambiguità profonda. Tutte le Romances Sans Paroles sono profondamente influenzate dal déréglement des sens di Rimbaud.

Quadri allucinati, strade senza fine, stagni dove si vedono miraggi e tutto ciò è solo strumento di una fusione più intima con l’universo. Mai il quadro di un aneddoto o di una effusione personale, ma un anim0o assente in un mondo senza memoria.

"Dans l’interminable

Ennui de la plaine

La neige incertaine

Luit comme du sable

Le ciel est de cuivre

Sans lueur aucune

On croirait voir vivre

Et sourir la lune. (VIII)

 

Per quanto riguarda il ritmo l’alessandrino è trattato in maniera originale : diviene puramente musicale. Questi versi non sono formati da sillabe, ma sono animati da una misura : non c’è più una componente logica rigidamente strutturata, ma il respiro dello spirito; non ci sono più cesure, c’è soltanto un’ondulazione, una serie di dilatazioni e di allontanamenti. L’alessandrino tradizionale ha 4 accenti, verlaine ne fa spesso trimetro: " del douceur, de la douceur, de la douceur". A livello sonoro Verlaine preferisce l’uso del’assonanza oppure si libera dalla regola dell’alternanza di rime maschili e femminili. In definitiva conserva la rima, ma la rende evocatrice, introducendo rime interne, alliterazioni e sottili dissonanze; il ritmo della frase sfugge alle regole della retorica ed alla sintassi della lingua letteraria: è emotivo e musicale.

Leggendo i poemoi di Verlaine sentiamo un canto, riconosciamo una voce, il cui accemnto è inimitabile poiché rivela un animo.

"Les roses étaient toutes rouges

Et les lierres étaient tous noirs

Chère pour peu que tu te bouges

Renaissent tous mes désespoirs

Le ciel était trop bleu, trop tendre

La mer verte et l’air trop doux

Je crains toujours, ce qu’est d’attendre!

Quelques atroce fuite de vous

Du houx à la feuille vernie

Et du luisant buis je suis las

Et de la campagne infinie

Et de tout fors de vous, hélas!

 

L’ambiguitò psichica dell’autore nell’allucinazione delle Romances Sans Paroles continua ad alternare confusamente la figura di Mathilde a quella di Arthur. Si evidenzia, così, nella prima composizione di Ariettes Oubliées l’ambiguità del destinatario che mette in luce la dicotomia psichica che Verlaine vive della propria sessualità.

"C’est l’extase langoureuse

C’est la fatigue amoreuse

…………….

Cette âme qui se lamente

En cette plainte dormante

C’est la nôtre, n’est-ce pas?

 

In "Bruxelles Chevaux de Bois" dirà:

"Voici partir l’amante et l’amant".

 

In Ariettes Oubliées Verlaine parla di sé e di Rimbaud, come " âmes soeurs que nous sommes".

Questa lotta contro le tentazioni, sfocerà poi nel Cristianesimo della raccolta Sagesse.

L’immagine di Mathilde appare in Romances Sans Paroles:

"Que triste, triste était mon âme

à cause, àcause d’une femme

 

Oppure in Birds in the night:

"Quand je vous disais, dans mes moments noirs

Que vos yeux foyeurs de mes vieux espoirs

Ne couvaient plus rien que la trahison".

 

Verlaine evidenzia continuamente la tendenza intima di rendersi vittima di ogni situazione ( paradossale perché fu lui a lasciare la moglie).

Il suo io si esorcizza nella musica per dissolvere le psicosi nei ritmi.

Verlaine traveste i suoi paesaggi poetici di una tensione sensibile e sensuale, divisa fra la voluttuosità e l’ansia, fra i piaceri ed il bisogno di una vita serena.

Il suo cuore ormai corrotto cerca il candore perduto. Vorrebbe ritrovare il cuore "enfantilet subtil", l’irresponsabilità della giovane età: sogna, infatti, di essere ancora un bambino cullato. Questa sete di innocenza si traduce nell’amore per la moglie e negli slanci mistici di "Sagesse". A questo candore morale corrisponde una visione di un mondo puro, degno e primitivo.

Come in Petrarca il desiderio celeste di aspirazione all’assoluto è contaminato da una forte voluttuosità, che pur divenendo simbolo di struggente malinconia viene mascherata in un inconscio travestimento coloristico e floreale in cui si traspone il desiderio sessuale.

Quest’ondeggiamento di spirito tra ansia di liberazione e peccato, crea un senso di profonda malinconia. Come in Petrarca l’accidia crea una sorta di incapacità reattiva al mondo. Gli oggetti, infatti, assumono un gioco di luci e colorate :

"La fuite est verdâtre et rose

Des collines et des rampes

Dans un demi-jour de lampes

Qui vient brouiller toute chose" (Simples Fresques)

 

Motivi atoni d’angoscia, simili allo spleen baudelairiano, si tessono con la sofferta crisi d’identità di Verlaine : il desiderio del corpo femminile, come inconscio mezzo di salvezza da Rimbaud, si chiude nel monito alla moglie: "Et vous n’aurez pas su la lumière et l’honneur d’un amour brave/ joyeux, fort dans le malheur grave dans le bonheur, jeune jusqu’à la mort".

Dopo il rifiuto della moglie e il ferimento di arthur, Verlaine in carcere si dedica ad una produzione religiosa in cui la salvezza di sé diviene la croce e il mezzo di espiazione dei suoi mostri interiori.

In Sagesse :

"J’ai dit un adieu lèger

A tout ce qui peut changer

Au plaisir, au bonheur même

Et même à tout ce que j’aime

Hors de vous, mon doux Seigneur".

 

Gesù per Verlaine è facilmente avvicinabile al ruolo di Mathilde e costituisce la momentanea salvezza, l’oppio del momento per Verlaine.

Alla fine della sua vita ricomincia a bere, preso da implacabile ed invincibile sete di maledizione.

Quella di Verlaine è una vita marcata dalle due postulazioni baudelairiane : l’anima e il corpo. Verlaine fugge e trasla la sua inquietudine in nella moglie, nella religione enella poesia, alla ricerca di uno scopo, evidenziando un intimo bisogno di significato.

Queste maschere si ripetono e si sostituiscono l’un l’altra.

Verlaine, si scopre come Pierrot, solo davanti alla propria dissoluzione.

Accidia di un animo debole ed egocentrico, incapace di redenzione : sensualità e misticismo s’uniscono nella melica del ritmo poetico.

L’innovazione poetica sta nel nuovo impianto metrico e fonico, in cui si attua una scorporizzazione della parola, dandole vita e trasparenza:

"Prends l’éloquence et tords-lui son cou" (Art Poétique).

 

Una poesia che predilige il non definito, la soggettività delle impressioni, più che il peso e il rigore semantico della frase, anticipando la poesia pura.