25 febbraio 1947- 8 gennaio 2020
Raccolta di poesie per mia madre אמא (IMA)
Mi hai cullato con calore
Nel tuo seno
Sereno asilo d’amore
Con il tuo abracadabra Del cuore!
La tua morte
È del principio di me l’anticipo della fine!
Il tuo sangue è il mio
La tua carne sono io,
Anelante di rientrare
In te אמא
Nel tuo grembo germinale!
Il mio corpo non è che una transeunte tua estensione!
Chimerico e irreale, Mamma,
è dilaniare il nostro cordone ombelicale.
23 gennaio 1947-5 novembre 2014
Rolando Badiali nacque il 23-01-1947 a Arezzo, figlio di Eusebio Badiali e Rosa Loi e fratello di Antonio, Claudio e Cristina. Dopo il diploma di Ragioneria, si coniugò con Lelia Burroni, con cui concepì i figli Massimiliano e Valentina. Lavorò come responsabile commerciale in svariate ditte, con l’idea che “cambiare migliora per non morire dentro”: responsabile commerciale della Ditta Italconfezioni (ambito abbigliamento) del padre Eusebio Badiali, responsabile commerciale Vannini srl (ambito pollame), Michelini srl (ambito abbigliamento-confezioni), Parmalat (ambito latticini), Garzi srl (ambito argenteria), Alterini srl (ambito mobili), Sir Robert (ambito pellame), Simonetti (ambito abbigliamento), Chimeco (ambito chimico-industriale), Peugeot (ambito automobilistico). Dopo 4 anni di malattia cardiaca, si è spento il 5 novembre 2014 alle ore 15. “Mio padre ha vissuto la missione della famiglia: sposo devoto, padre generoso, ha vissuto il suo iter terreno vivendo rabelaisianamente l’humor: il riso, il lazzo e la battuta gli erano propri, così da esorcizzare attraverso il riso, il male di vivere, l’affetto, l’amore e la morte. Citava sovente Stecchetti e Belli, poiché stimava che l’ironia riuscisse a criticare l’ingiusto, onorare il giusto e sorridere in modo serio sul faceto per piangere in modo umoristico sul riso. Sensibile e dignitoso, ha vissuto la malattia con dignitoso silenzio e volontaria autoesclusione dal mondo, osservando un’etica del dovere e un’empatia familiare e un amore coniugale incomparabili”. (Massimiliano Badiali). “Il dolore della malattia gli ha fatto guadagnare, come Cristo nella sofferenza, le sfere alte del mondo Celeste” (Don Alvaro Bardelli-durante la messa del funerale- Chiesa di Saione 7 novembre 2014 ).
Raccolta di poesie per mio padre: ABBA
Sul tavolo Di famiglia
Hai apparecchiato Onore e amore
Padre di dignità
E di onestà!
Della coltre Ricordo il tuo lento
E delicato rincalzare E in eterno
Rammento
Il tuo affettuoso burlare
E condividere Il tuo piatto familiare
Il tuo testamento è un laccio stretto spirituale
che semina briciole d’eterno come il sale nel mare
La tua morte
Non avrà dominio
Babbo buono,
l’amore dona immortalità.
“Era l’angelo buono sempre disponibile a aiutare il prossimo” (la moglie Lelia Burroni)
“Non potrò più dire la parola Babbo se non nelle mie preghiere, ma tu sarai con me, con noi nel cuore. Ieri è morto il mio gigante buono dagli occhi di cielo, ma la tua anima permane tra noi e in me unica, presente, irripetibile....ciao Babbo” (il figlio Massimiliano)
“ Era apostolo di verità e onestà” (il figlio Massimiliano)